Impresa Edile Mercanti: una storia italiana
Correva l'anno 1962. Il signor Pietro, allora quarantunenne, avendo alle spalle venticinque anni di esperienza nelle costruzioni, decise di compiere il grande passo dando vita alla propria Azienda che, come quasi tutte le aziende di allora ebbe carattere familiare: l'ufficio era la prima stanza a destra entrando nella propria abitazione.
Una moglie fiduciosa nel proprio uomo, un figlio dodicenne incuriosito dalla novità furono il supporto emotivo a questa avventura che fra timore e ottimismo prese il via.
La fiducia nel futuro era qualcosa di palpabile , il progresso lo vedevi avanzare di anno in anno. In quegli anni l'Italia crebbe,si consolidò e con Lei anche l'azienda del Sig. Pietro. Crebbe e si consolidò anche la curiosità del figlio Claudio nei Sabato pomeriggio e nelle Domeniche mattina trascorse in ufficio con il padre a scrivere su una vecchia " lettera 22". Fu così che apprese l'ABC del mestiere e acquisì la voglia di conoscere l'intero alfabeto.
Ma prima c'erano gli studi da compiere: il diploma di Geometra ,poi la Laurea in Architettura, perché il Sig. Pietro, come molti padri della sua generazione, teneva a che i figli ricevessero una adeguata istruzione.
Poi gli anni del lavoro, l'impatto con la realtà, i problemi da risolvere insieme, spalla a spalla, la soddisfazione e la festa ogni volta che un cantiere si apriva e, quando arrivava a compimento, la consapevolezza di aver realizzato un bene destinato a durare nel tempo e nel tempo a difendere i risparmi di coloro che, a volte fra mille sacrifici, avevano riversato in quel bene il frutto di una vita di risparmi.
Il Sig. Pietro è mancato da alcuni anni, ma la sua azienda sopravvive, nonostante i tempi non siano dei migliori; sopravvive in quel ragazzo dodicenne di allora, oggi sessantaduenne, nella sua famiglia, nei suoi collaboratori fidati, tutti quanti impegnati a difendere i valori di quel lavoro che tanto bene ha fatto alla nostra Italia, alla sua economia, alle sue famiglie.
Noi crediamo che in un mondo come quello attuale la casa, nonostante tutto, sia sempre il bene rifugio per eccellenza.
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